Malessere sociale e malessere individuale

MALESSERE INDIVIDUALE E MALESSERE SOCIALE: ESISTONO DEI COLLEGAMENTI?

Dopo aver descritto le diverse forme in cui si declina il malessere individuale, può essere utile cercare di evidenziare alcuni “fili” che collegano tale malessere con un malessere più ampio e diffuso e che investe la società nel suo insieme.

Da questo punto di vista appaiono illuminanti le riflessioni di un importante psicologo e psicoanalista francese, R. Kaes, raccolte in un suo libro recente “Il malessere” (1).

Con tali riflessioni Kaes è impegnato in una messa a fuoco della sofferenza psicologica che serpeggia nella nostra società contemporanea, e che egli preferisce definire con la parola “malessere” più che con quella di disagio.

Quest’ultima, infatti sembra far riferimento a situazioni più circoscritte di turbamento e di sofferenza, mentre nella parola “malessere” egli intravede una sua maggiore capacità di descrivere la condizione esistenziale dell’uomo moderno, in quanto caratterizzata da una sofferenza globale del suo essere al mondo e relativa ai suoi rapporti col mondo.

Questo malessere, continua Kaes, è strettamente legato con le importanti trasformazioni che in questi ultimi decenni hanno attraversato i nostri sistemi sociali, economici e culturali, a causa delle quali è venuta meno quella importante funzione di collante e di punto di riferimento che essi hanno sempre rappresentato per ognuno di noi, soprattutto a livello inconscio.

E’ un po’ ciò che avviene in una famiglia quando si disgrega, o solamente si allentano i legami familiari.

In simili situazioni ogni soggetto rimane più solo, si allentano i suoi legami con il suo gruppo sociale di appartenenza, con la sua nazione, non trova più identificazioni comuni a cui appellarsi, perde il senso della socialità, della sua famiglia, non trova più una identità comune a cui fare riferimento, non si sente piùcsulla “stessa barca” con altre persone in direzione di obiettivi comuni su cui convergere.

Incomincia a sentirsi solo e con sentimenti di “sradicamento” di fronte al mondo che ora egli vive come estraneo, lontano e sente che dovrà fare tutto da solo.

Per altri versi Bauman (2), un sociologo contemporaneo, descrive la situazione di sradicamento dell’uomo dai suoi riferimenti sociali e dal suo gruppo di appartenenza con il concetto di” liquidità”: viviamo in una società “liquida” e che induce nell’uomo un dilagante senso di inconsistenza; è una società – la nostra – affetta da una crisi dei sistemi di autorità, e che di conseguenza suscita nelle persone una crescente difficoltà a confrontarsi con l’esperienza del limite, dei limiti.

Gli esseri umani, oggi più che ieri, hanno più difficoltà ad appoggiarsi a norme e valori consolidati: tutto cambia, tutto è relativo. Pensiamo solo a come il tradizionale concetto di Famiglia abbia “filiato” e prodotto nel tempo numerose tipologie di Famiglie diverse (3).

I PROBLEMI PIÙ DIFFUSI DELL’UOMO CONTEMPORANEO

In questo clima di sociale così cangiante ogni persona diventa più vulnerabile, insicura, oppure come reazione, si cristallizza in posizioni preconcette e dure; in altri casi prende a prestito identità prefabbricate, posticce: tutto ciò non potrà che esprimersi sul piano individuale con sintomi psichici (o psicosomatici), o con difficoltà nel suo mondo relazionale.

In particolare, proprio a causa dei mutamenti sociali sopra descritti, le forme odierne della sofferenza si manifestano in modo diverso che ne passato, e si riverberano soprattutto attraverso i disturbi narcisistici, gli stati limite, i disturbi della dipendenza, insieme ai disturbi depressivi ed agli attacchi di panico.

Bibliografia:

(1) R. Kaes. Il malessere. Borla. 2013. Roma

(2) Z. Bauman. Modernità liquida. Laterza. 2011

(3) Claudio Donadoni: “Immigrazione e Genitorialità difficili: una esperienza di lavoro consultoriale”. Psicobiettivo 2-2016. Pag.93-95. F. Angeli

Società Italiana di Psicoterapia Psicoanalitica: www.sippnet.it

Centro Italiano di Sessuologia: www.cisonline.net


Dott. Claudio Donadoni
Medico, Psicologo Psicoterapeuta

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